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"Credo, crediamo e….quindi doniamo ciò che abbiamo ricevuto" – Corso di Aggiornamento Teologico a S.Guglielmo Castelbuono.

Agg TeoInvito da parte dell’Ufficio catechistico diocesano, dell’Ufficio Liturgico diocesano, dell’Ufficio Caritas Diocesana   ai Rev.mi Parroci,ai religiosi e alle religiose, ai catechisti, agli operatori liturgici, agli operatori Caritas, ai ministri straordinari della Comunione, a tutti gli operatori pastorali a partecipare al “Corso di Aggiornamento Teologico” che si terrà dal 29 Luglio p.v.  al 31 Luglio c/o la Villa Diocesana di san Guglielmo a Castelbuono.

          Come già anticipato ad ottobre scorso, ci ritroveremo a S. Guglielmo per vivere il Corso di Aggiornamento Teologico, a conclusione delle attività svolte in questo anno pastorale e per cominciare a preparare quanto porteremo avanti nel nuovo.

            Saremo insieme dal pranzo del 29 luglio al pranzo del 31 luglio per approfondire e vivere il tema: “Credo, crediamo e….quindi doniamo ciò che abbiamo ricevuto”.
            Ci guideranno negli incontri don Domenico Messina Direttore dell’Ufficio Liturgico, don Franco Mogavero Direttore dell’Ufficio per le comunicazioni sociali, don Pasquale La Milia Direttore dell’Ufficio Catechistico Regionale e Rosa Foti Responsabile per la catechesi dei disabili nella Diocesi di Palermo.
            Ovviamente i lavori saranno seguiti e guidati dal nostro Vescovo, Pastore della nostra Chiesa e, in quanto successore degli Apostoli, Colui che ci guida e ci  conferma nel cammino della fede.
            Siamo sicuri che approfitteremo tutti di questa opportunità che ci viene offerta e parteciperemo numerosi e con interesse alle diverse giornate di lavoro.
 
Per motivi organizzativi della casa e del corso stesso, è necessario dare l’adesione dei partecipanti entro e non oltre il 25 luglio a uno dei seguenti recapiti:
don Francesco Lo Bianco tel. 327.5521448; 091. 8997003
La quota complessiva per l’intero soggiorno è di euro 120; per i pendolari il contributo per il pranzo è di euro 20. A tale cifra si aggiungono 10 euro per le spese di organizzazione del Convegno.
Nell’attesa di ritrovarci presto un cordiale e fraterno saluto.
Cefalù, 8 luglio 2013.
 

Per l’Ufficio catechistico : Don FrancescoLo Bianco.                         
Per l’Ufficio Liturgico : Don Domenico Messina.
 Per la Caritas : Don Giuseppe Vacca.

Nella giornata mondiale della gioventù a Rio de Janeiro pellegrinaggio dei giovani della nostra diocesi verso la Basilica Cattedrale, ossia verso Cristo autore e perfezionatore della fede.

GRG GIOVANI DI SICILIA PantocratoreInvito del Servizio Diocesano per la Pastorale Giovanile e Vocazionale ai Presbiteri e Diaconi, ai Parroci, ai Religiosi e Religiose, ai Responsabili del Settore Giovani di AC, agli Educatori dei gruppi Giovanissimi e giovani ad aderire, data l’esiguità del numero dei partecipanti alla Gionata Mondiale della Gioventù con papa Francesco a Rio de Janeiro, al  pellegrinaggio verso la Basilica Cattedrale, ossia verso Cristo autore e perfezionatore della fede.
Carissimi,
i giovani tra qualche settimana (27-28 luglio) insieme a Papa Francesco celebreranno la Giornata Mondiale della Gioventù che si terrà a Rio de Janeiro. Dalla Sicilia parteciperanno 28 giovani accompagnati da qualche presbitero. Dalla nostra diocesi andranno a Rio solo due giovani provenienti da Caltavuturo e Montemaggiore Belsito, malgrado il vescovo abbia favorito la partecipazione assicurando un aiuto economico. Come altre Chiese di Sicilia e dell’intera Italia, abbiamo pensato con i membri della Consulta di Pastorale Giovanile, anche per l’esiguità del numero dei partecipanti alla GMG, di organizzare in quei giorni un pellegrinaggio che permetta ai giovani della nostra diocesi di camminare insieme verso la Basilica Cattedrale, ossia verso Cristo autore e perfezionatore della fede.
Invitiamo pertanto i giovani a ritrovarsi a Gibilmanna sabato 27 luglio alle ore 18.00 per prepararci al pellegrinaggio e per “leggere” insieme la vita del Beato Pino Puglisi preparata con un’apposita mostra dal Centro Regionale Vocazioni. Vivremo momenti di fraternità e di preghiera con la possibilità di accostarsi al sacramento della Riconciliazione fino alle ore 23.00 quando ognuno con il proprio sacco a pelo andrà a riposare fino alle ore 6.00. Inizieremo il pellegrinaggio a piedi verso Cefalù alle ore 6.30. Giunti in Cattedrale alle ore 11.00 celebreremo l’Eucaristia presieduta dal nostro vescovo mons. Vincenzo Manzella e dopo il pranzo potremo vedere insieme nella sala Cagnoni la Messa che il Papa presiederà a Rio de Janeiro con i giovani di tutto il mondo.
Invitiamo i responsabili dei gruppi dei giovani o i parroci a comunicare entro il 22 luglio le adesioni telefonando (don Calogero Cerami tel. 333/3407807; don Giuseppe Licciardi tel. 347/6340737; don Calogero Falcone tel. 3396476412) o inviando una mail ai seguenti indirizzi di posta elettronica: c.cerami@tiscali.it; pgcefalu@gmail.com; licctheo@libero.it.
La Consulta Regionale di Pastorale Giovanile ha organizzato una giornata regionale dei giovani a Siracusa il prossimo 12-13 ottobre dal titolo Se credi, puoi…!  
Vi invitiamo fin d’ora a prenotarvi per partecipare a quest’incontro regionale, inviando una mail all’indirizzo di posta elettronica:  pgcefalu@gmail.com.
Nell’attesa di incontrarci, Vi salutiamo affettuosamente.
                                                                       La Consulta Diocesana di Pastorale Giovanile
                                                                       Il Centro Diocesano Vocazioni

«La tua parola mi fa vivere» – Incontro di formazione unico per tutti i ministeri e per tutti i Vicariati

Min lai

Ai Rev.di Parroci

 A tutti i Ministeri Laicali

 

«In quel tempo, molti dei suoi discepoli, dopo aver ascoltato, dissero: “Questo linguaggio è duro; chi può intenderlo?”. Gesù, conoscendo dentro di sé che i suoi discepoli proprio di questo mormoravano, disse loro: “Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? E’ lo Spirito che dá la vita, la carne non giova a nulla; le parole che vi ho dette sono spirito e vita”.» (Gv 6,60-63).
 Carissimi fratelli e sorelle, grazia e pace sia concessa a voi in abbondanza nella conoscenza di Dio per Gesù Signore nostro nella potenza dello Spirito Santo (cf. 2Pt 2,2).
 Come annunciato nelle precedenti comunicazioni, sabato 20 luglio p.v. alle ore 17.00 a Collesano, presso la chiesa madre, si terrà l’Incontro di formazione per i ministeri laicali per tutti i vicariati, con il tema tratto dal Salterio: «La tua parola mi fa vivere» (Sal 118,50) – vedi programma allegato.
Questo incontro di formazione, pensato volutamente nel cuore del periodo estivo, si pone in continuità con l’incontro quaresimale di Caltavuturo, nel quale, centrando l’attenzione sull’evento della trasfigurazione del Signore, abbiamo fatto intensa esperienza comunitaria di ascolto e contemplazione della parola di Dio, evidenziandone la connessione tra il vedere e l’ascoltare come condizione fondamentale del «credere». La fede, infatti, è legata a doppio filo alla dimensione dell’ascolto e della visione.
La Parola vivificante, che si è resa visibile e tangibile nel tempo con l’Incarnazione, esige sempre l’«obbedienza della fede», che è anche conoscenza e ascolto personale, che distingue la voce e riconosce quella del Maestro, si apre ad essa in libertà e la segue in obbedienza. La fede è dunque conoscenza che s’impara solo in un cammino di sequela, in quanto ascolto che richiede sequela (cf. Francesco, Lumen fidei, 29-30).
La fede, conoscenza di Dio per Cristo nello Spirito, cresce e si sviluppa in un cammino di autentico discepolato. «Nella fede, dono di Dio, virtù soprannatu­rale da Lui infusa, riconosciamo che un grande Amore ci è stato offerto, che una Parola buona ci è stata rivolta e che, accogliendo questa Paro­la, che è Gesù Cristo, Parola incarnata, lo Spirito Santo ci trasforma, illumina il cammino del fu­turo, e fa crescere in noi le ali della speranza per percorrerlo con gioia» (cf. Francesco, Lumen fidei, 7).
Non vogliamo, noi, far parte di quei discepoli scandalizzati che, non riconoscendo le parole di Gesù – le quali «sono spirito e vita» –, si tirano indietro; vogliamo piuttosto essere discepoli autentici che si mettono in ascolto del Maestro, il solo che ha «parole di vita eterna» (Gv 6,68), per credere, conoscere, obbedire, seguire Gesù e testimoniare che solo in Cristo ogni uomo può essere salvato. Ecco perché tutti, soprattutto coloro che svolgono un servizio ecclesiale – Accoliti, Lettori, Ministri straordinari della comunione, Animatori della pastorale liturgica – siamo invitati a partecipare a questo incontro di formazione, per poter fare autentica esperienza di Chiesa nell’ascolto e nella contemplazione della Parola; affinché la nostra fede cresca e si sviluppi e la nostra conoscenza di Dio si approfondisca sempre più, per poter essere sempre pronti a rispondere a chiunque ci domandi ragione della speranza che è in noi (cf. 1Pt 3,15).
 
Nell’attesa di vederci a Collesano, affidando ogni cosa a Colei che è beata perché «ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore» (Lc 1,45), confidando nella sensibilità di tutti ed esortando i confratelli parroci a incentivare gli interessati alla partecipazione, concludo prendendo in prestito le parole del grande Benedetto da Norcia, padre del monachesimo occidentale, di cui oggi ricorre la festa liturgica.
«Che cosa vi è di più dolce, carissimi fratelli, di questa voce del Signore che ci invita? Ecco, poiché ci ama, ci mostra il cammino della vita. Perciò, cinti i fianchi di fede e della pratica di opere buone, con la guida del vangelo, inoltriamoci nelle sue vie. Nulla assolutamente anteponiamo a Cristo e così egli, in compenso, ci condurrà tutti alla vita eterna» (San Benedetto, Regola, cap. 72,1-12).
Vi saluto tutti con il bacio santo in Cristo Gesù.
 
 
Cefalù, 11 luglio 2013, festa di san Benedetto, abate e patrono d’Europa.
 

Il Direttore

d. Domenico Messina

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«La tua parola mi fa vivere»
(Sal 118,50)

Esperienza di ascolto e contemplazione

Incontro di formazione unico per tutti i ministeri e per tutti i Vicariati

Collesano, Parrocchia San Pietro, 20 luglio 2013

PROGRAMMA
17.00 Preghiera e introduzione
17.30 Laboratorio nei gruppi
19.00 Contemplazione comunitaria in chiesa madre
19.30 Saluti e congedo

XV Domenica del Tempo Ordinario: la cultura del benessere ci ha reso insensibili alle grida del sofferente!

buon samaritanoPrendendo la Parabola del Buon Samaritano come immagine del cammino pastorale della nostra Chiesa, possiamo cogliere in essa quattro momenti.
 – Il primo momento è come un’introduzione scenica.
In alto sta Gerusalemme, con le sue mura sicure, le case accoglienti, il tempio di Dio che offre bellezza e protezione. Mille metri più in basso, Gerico, la città delle rose, si stende sulle rive del Mar Morto a trecento metri sotto il livello del mare. Tra le due città una zona aspra e desertica, con una strada piena di imprevisti e di pericoli. Un uomo, che scende da Gerusalemme a Gerico, incontra dei briganti, che gli portano via tutto, lo bastonano e fuggono, lasciandolo mezzo morto.
…..  – Il secondo momento della parabola ci presenta il penoso spettacolo della durezza del cuore.
Un sacerdote e un levita, che percorrono quella strada, passano oltre, senza prestare soccorso. La loro durezza è l’immagine della nostra.   I bisogni dei fratelli ci mettono in difficoltà. Rimaniamo chiusi in noi stessi e scarichiamo sugli altri le responsabilità. I rapporti sociali che ci legano ai nostri simili, senza la scintilla della carità, restano inerti. Dobbiamo esaminare umilmente le difficoltà che le nostre comunità incontrano nell’esercizio della carità.
– Il terzo momento è il cuore di tutta la narrazione. Consta di una sola parola greca, che significa: fu mosso a compassione. [Avere compassione in questo Vangelo appare altre due volte: quando Gesù vede il figlio morto della vedova di Nain, ne ebbe compassione e lo risuscita, quando il Padre del figliol prodigo vede il figlio ne ha compassione e gli restituisce la vita. ]
Essa designa l’intensa commozione e pietà da cui fu afferrato un samaritano, che passava per quella stessa strada. Non pensiamo soltanto a un risveglio di buoni sentimenti.
 In altri passi della Bibbia questa parola allude all’immensa tenerezza che Dio prova per ogni uomo. Dobbiamo pensare che con questa parola il racconto evangelico voglia descrivere un evento misterioso che è accaduto nel cuore del samaritano e lo ha, per così dire, attratto nello stesso movimento di misericordia con cui Dio ama gli uomini. …
– Il quarto momento è una conclusione movimentata, tutta premura e azioneil samaritano si avvicina allo sfortunato, si fa prossimo, versa vino e olio sulle ferite, le fascia; carica lo sconosciuto, fatto diventare prossimo, sul proprio asino e lo porta alla locanda; sborsa due monete d’argento per le cure che saranno necessarie. La cosa più bella è che non lo abbandona al suo destino. Sa che può aver bisogno di tante altre cose; allora dice al padrone della locanda: “Abbi cura di lui e, anche se spenderai di più, pagherò io quando ritorno”.  ( Carlo Maria Martini –  “farsi prossimo” – [1985-86] )
 La strategia dell’ora giusta

Dobbiamo mettere in atto la stessa strategia del samaritano, dell’ora giusta. La sapete no la parabola del buon samaritano che arriva sul ciglio della strada, vede un povero che sta perdendo sangue e gli tampona subito le ferite, versa olio e aceto e poi gli fascia le ferite. Eccolo il pronto intervento!! è inutile che ti metti a discutere sulle cause della sofferenza planetaria quando devi tamponare te ferite.
Però il samaritano si accorge che da solo non ce la fa: vede che quello continua a perdere sangue, lo porta all’ospedale più vicino e gli fa fare la TAC, le analisi, e trascorre la notte con lui perché il Vangelo dice: “Il giorno dopo levatosi diede una moneta al primario, all’oste, e disse: “Prenditi cura di lui, al mio ritorno ti rifonderò il resto”. Qui c’è il secondo momento dell’analisi delle situazioni: vedere da dove arrivano tutte le situazioni perverse che giungono a noi come le ultime branchie di un polipo che ha la testa in chissà quale bottega oscura della terra; chissà quali Cagliostri macchinano queste ingiustizie planetarie di cui a noi giungono gli ultimi tentacoli.
Il credente o l’uomo di buona volontà che oggi vuole impegnarsi a condividere la sofferenza degli altri, non deve limitarsi a mettere il borotalco sulle ferite, a sanare le pustole superficiali, epidermiche, ma deve andare a fare l’analisi della situazione perversa da cui derivano quelle manifestazioni esantematiche.
Qui noi siamo carenti anche come comunità cristiana perché abbiamo tantissima esuberanza, veniamo incontro con i pacchi dono, con la S. Vincenzo, ecc. … tanta esuberanza, tanta buona volontà, però chiaramente dobbiamo impegnarci come credenti, questa è la piazzola nuova o il ring nuovo dove dobbiamo combattere la battaglia: l’analisi della situazione. Così si condivide veramente, così ci si batte per la giustizia che è il prologo della pace: fare l’analisi della situazione.
Quindi il samaritano dell’ora giusta, il samaritano dell’ora dopo, ma c’è anche il samaritano dell’ora prima!!, questo lo invento io, non c’è sul Vangelo. Se il samaritano fosse partito un’ora prima, fosse giunto sul luogo del delitto un’ora prima, al momento dell’aggressione, il crimine non sarebbe stato compiuto sulla strada, cioè bisogna giocare d’anticipo.
Una comunità cristiana, ma anche un’istituzione pubblica, oggi deve prevedere a lunga gittata come andranno le cose. Dove va a finire la gioventù di oggi: i ragazzi quando escono dalla scuola quali sbocchi occupazionali troveranno? Questo scrutare l’aurora è proprio delle sentinelle, degli episcopi; coloro che sorvegliano stanno solo per vegliare, vegliare nella notte.
Nel Vangelo di Natale abbiamo letto: “C’erano dei pastori che vegliavano nella notte facendo la guardia al gregge”. Questo è compito dei sindaci, dei vescovi, dei sacerdoti, di tutti li uomini di buona volontà: “C’erano dei pastori che vegliavano nella notte facendo la guardia al gregge”. Questo giocare d’anticipo deve far parte del nostro stile di credenti, perché altrimenti siamo solo dei romantici che fanno dei discorsi, delle belle manifestazioni, delle lotterie, però la condivisione non si scatena mai in termini credibili e forti.
Così per tutte le altre cose: per i problemi della tossicodipendenza, degli sfrattati; a volte bisogna avere il coraggio della denuncia pubblica. Quante situazioni ci sono … non so se sto dando più spazio alla speranza o alla lamentela!! Ma non importa; quando la lamentela è intrisa di accenni di risurrezione è sempre uno stimolo.
In chiesa c’è un canone bellissimo, un preghiera che dice: “Donaci Signore occhi per vedere le necessità e le sofferenze dei poveri”. Se lo chiediamo come preghiera è perché veramente non ce ne accorgiamo, abbiamo gli occhi chiusi, non riusciamo a vedere le situazioni di povertà. Ci sono delle cose incredibili.
(relazione che Mons. Tonino Bello ha tenuto a Castelplanio il 4 febbraio 1988.)
 La cultura del benessere, che ci porta a pensare a noi stessi
Oggi nessuno nel mondo si sente responsabile di questo; abbiamo perso il senso della responsabilità fraterna; siamo caduti nell’atteggiamento ipocrita del sacerdote e del servitore dell’altare, di cui parlava Gesù nella parabola del Buon Samaritano: guardiamo il fratello mezzo morto sul ciglio della strada, forse pensiamo “poverino”, e continuiamo per la nostra strada, non è compito nostro; e con questo ci tranquillizziamo, ci sentiamo a posto.
La cultura del benessere, che ci porta a pensare a noi stessi, ci rende insensibili alle grida degli altri, ci fa vivere in bolle di sapone, che sono belle, ma non sono nulla, sono l’illusione del futile, del provvisorio, che porta all’indifferenza verso gli altri, anzi porta alla globalizzazione dell’indifferenza.
In questo mondo della globalizzazione siamo caduti nella globalizzazione dell’indifferenza.
Ci siamo abituati alla sofferenza dell’altro, non ci riguarda, non ci interessa, non è affare nostro.
( Papa Francesco – Dall’omelia della Messa nella visita a Lampedusa – 09 Luglio 2013 )
 

I concili nei secoli
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I° CONCILIO DI NICEA



I° CONCILIO DI COSTANTINOPOLI



I° CONCILIO DI EFESO



I° CONCILIO DI CALCEDONIA



II° CONCILIO DI COSTANTINOPOLI



III° CONCILIO DI COSTANTINOPOLI



II° CONCILIO DI NICEA



IV° CONCILIO DI COSTANTINOPOLI



LETTERA A DIOGNETO


I° CONCILIO LATERANENSE



II° CONCILIO LATERANENSE



II° CONCILIO LATERANENSE



IV° CONCILIO LATERANENSE



I° CONCILIO DI LIONE



II° CONCILIO DI LIONE



CONCILIO DI VIENNA



CONCILIO DI COSTANZA



CONCILIO DI BASILEA



V CONCILIO LATERANENSE


CONCILIO DI TRENTO



CONCILIO VATICANO I°

Incontri sulla Dei Verbum
Incontri sulla “ DEI VERBUM” Comunità Itria dal 26 Novembre 2018. Per accedervi click sull’icona che scorre di seguito .
Introduzione alla lectio divina
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