Cerca nella bibbia

Per citazione
(es. Mt 28,1-20):





Per parola:


Siti Amici

Ultimi Post
Post in evidenza
Featured video
Intervista a H.Küng 1 Parte
Intervista a H.Küng 2 Parte
Intervista Mons. Bettazzi
Leggiamo, una pagina al giorno, il libro “ PREGARE LA PAROLA” di Enzo Bianchi. Per accedervi click sulla voce del menu “ PREGARE LA PAROLA” o sull’icona che scorre di seguito .

XXVIII Domenica del T. O. – Il vendere tutto ci rende davvero liberi di seguirlo, … ma occorre valutare il bene in vendita, [che, poi, è il provvisorio] e soppesarlo con quello che si avrà in cambio: il Tempo di Dio.

Nella prima lettura la prudenza e la sapienza, invocate da Salomone costituiscono l’incontro tra il pensiero filosofico (prudenza) e quello biblico ( sapienza) . Più che oggetto di ricerca e di studio, la sapienza, come prudenza, diventa oggetto di preghiera e di supplica a Dio, preghiera che da Dio è esaudita. La sapienza precede il potere e ne è il fondamento. Ricchezza e oro non sono niente al suo confronto.

Lo splendore che viene dalla sapienza è incessante in quanto proviene da Dio stesso. Il saggio, nell’accoglierla, viene illuminato dalla gloria stessa di Dio. La sapienza è il superamento di ogni ricchezza

Nella seconda lettura la parola divina, variando la metafora, è come un bisturi che si affonda in profondità, andando oltre la superficie e penetrando fino alle giunture e persino perforando le ossa per cogliere il midollo. Infatti, essa vuole vagliare e giudicare i segreti intimi delle coscienze, ove si celano i pensieri e le passioni più oscure che spesso nascondiamo anche a noi stessi. Al versetto 13 viene detto: « Non vi è creatura che possa nascondersi davanti a Dio, ma tutto è nudo e scoperto agli occhi di colui al quale noi dobbiamo rendere conto.». Espressione che non vuole incutere terrore ma serietà, severo impegno morale, rigoroso esame di coscienza. Quando incontriamo e ascoltiamo Cristo, «mite e umile di cuore», non dimentichiamo che il Signore gli ha, però, reso anche «la bocca come spada affilata» per giudicare e condannare il male (Isaia 42, 2)

 Per la comprensione del brano evangelico dobbiamo lasciarci guidare da alcuni termini presenti nel vangelo odierno.Lungo la strada” è il luogo della semina infruttuosa dove la parola non verrà accolta.

 Poi altri due elementi: gli corre incontro e gli si getta in ginocchio, come l’indemoniato e il lebbroso.Espressioni che ci portano a pensare che questotale” è più posseduto di un indemoniato e più impuro di un lebbroso.

La  preoccupazione di questo tale – anonimo personaggio rappresentativoè cosa deve fare per ottenere la vita eterna.   … Gesù …lo rimanda a Dio e ai comandamenti, eliminando i tre sugli obblighi nei confronti di Dio, ed elencando solo quelli che riguardano il comportamento verso gli altri. Per la vita eterna non importa come e quello che si è creduto, ma importa come si sono amati i fratelli.

” Il Tale” risponde di aver fatto tutte queste cose fin dalla giovinezza. Allora Gesù lo fissò, lo amò e gli disse: “Uno ti manca”, espressione che sta per indicare “ti manca tutto”.  E  Gesù, che lo ama, … lo invita a dare di più. ( A Maggi )

L’invito lo sconvolge e lo fa chiudere in se stesso perché aveva molti beni. Quindi la tristezza invade il suo cuore; intuisce che, nonostante l’amore con cui Gesù l’ha fissato, egli non riesce a mettersi in giogo per paura, per viltà, per pigrizia.   ( Carlo Maria Martini la trasformazione di cristo e del cristiano alla luce del tabor – Un corso di esercizi spirituali )

Il vendere tutto ci rende davvero liberi di seguirlo, … Ma per vendere qualcosa occorre anzitutto valutare il bene in vendita, [che, poi, è il provvisorio] e soppesarlo con quello che si avrà in cambio: il Tempo di Dio.

Per quell’uomo era giunta l’occasione della scelta, del discernimento tra l’amore, la comunione, oppure il possesso di beni nella solitudine; : gli manca la gratuità del dare, dello spogliarsi per condividere, e gli mancherà per sempre l’esperienza dell’amore. Per questo “se ne va triste”.

Allora Gesù rivela ai discepoli che, per accogliere l’amore, occorre non avere degli altri amori che seducono e alienano, come il denaro, la ricchezza, il potere. Chi possiede queste cose non sa discernere l’amore, che chiede accoglienza, perché è già sazio, autosufficiente, non ha bisogno di essere amato da un altro.

E a  Pietro che  mendicava un riconoscimento di Gesù per la loro rinuncia a ciò che è buono e santo come una famiglia, Gesù risponde: “Non c’è nessuno che abbia lasciato tutto questo a causa mia e del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà”.

Oggi si dimentica troppo facilmente anche nella chiesa che Gesù può chiedere a “chi può fare spazio” di rinunciare alla famiglia che aveva e a quella che avrebbe potuto crearsi.

Il celibato per il Regno non può essere ridotto alla rinuncia all’esercizio sessuale, ma è molto di più: è una “non coniugazione” né psicologica né affettiva, è non avere più una famiglia umana ma vivere e sentire come sufficiente la famiglia dei fratelli e delle sorelle di Gesù. Come gli stesso ha annunciato: “Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli? … Chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre” (Mc 3,33.35). Nella sequela di Gesù si può abbandonare la famiglia carnale per un nuova famiglia, si può vivere il celibato nella fecondità dell’amore di Cristo, dei suoi fratelli e delle sue sorelle. Stiamo attenti a non annacquare lo scandalo della sequela di Cristo, a non nascondere la rinuncia, che è determinante nel seguire Gesù.

Abbandonare tutto può essere, per alcuni chiamati dal Signore, il loro “fare” in questo mondo: sempre nel servizio degli altri; sempre nell’amore per il prossimo, chiunque esso sia; sempre mendicando una salvezza che non può mai essere meritata, neanche vivendo le persecuzioni. Nella sequela di Gesù non ci sono primi o ultimi per diritto acquisito, ma solo destinatari dell’amore preveniente di Gesù e della sua misericordia. ( E. Bianchi )

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

I concili nei secoli
Clck sull’icona per aprire il documento



I° CONCILIO DI NICEA



I° CONCILIO DI COSTANTINOPOLI



I° CONCILIO DI EFESO



I° CONCILIO DI CALCEDONIA



II° CONCILIO DI COSTANTINOPOLI



III° CONCILIO DI COSTANTINOPOLI



II° CONCILIO DI NICEA



IV° CONCILIO DI COSTANTINOPOLI



LETTERA A DIOGNETO


I° CONCILIO LATERANENSE



II° CONCILIO LATERANENSE



II° CONCILIO LATERANENSE



IV° CONCILIO LATERANENSE



I° CONCILIO DI LIONE



II° CONCILIO DI LIONE



CONCILIO DI VIENNA



CONCILIO DI COSTANZA



CONCILIO DI BASILEA



V CONCILIO LATERANENSE


CONCILIO DI TRENTO



CONCILIO VATICANO I°

Incontri sulla Dei Verbum
Incontri sulla “ DEI VERBUM” Comunità Itria dal 26 Novembre 2018. Per accedervi click sull’icona che scorre di seguito .
Introduzione alla lectio divina
Cliccando sulla copertina del libro o sulla voce del menu “ pregare la parola” leggiamo ogni giorno una pagina del libro di Enzo Bianchi per entrare nello spirito della Lectio Divina.
New

POST DA SEGNALARE ( click per aprire collegamento)

Di sinodalità si può morire

Documento
preparatorio
del Sinodo
dell’Ammazonia

Transito di Madre
Agnese Magistretti

I Migranti sono
Persone..
non questioni
migratorie

Riflessioni sui
Migranti:
ricordando
La storia
di Ruth

P. Sorge
La politica
di chiusura
Mostrerà
la propria
disumanità

Lettera al
Presidente
della Repubblca
delle clarisse
carmelitane

Il nuovo patto
delle Catacombe
Chiesa povera
per i poveri

Cardinale Zuppi
a "Che tempo che fa"