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Maria SS. Madre di Dio – È paradossale affermare che una creatura generi Dio, ma questa è la sorpresa del cristianesimo: l’uomo e Dio si sono uniti nel grembo di Maria.

La liturgia del primo giorno dell’anno celebra la maternità di Maria.
Il titolo “Madre di Dio” – in greco Theotokos – è proclamato negli antichi concili e dai Padri della Chiesa per proteggere l’integrità della nostra fede. Perché? A pensarci, è paradossale affermare che una creatura generi Dio, ma questa è la sorpresa del cristianesimo: l’uomo e Dio si sono uniti nel grembo di Maria.
L’equilibrio di questo incontro è vitale: se Gesù fosse solo Dio, allora la sua vita sarebbe del tutto altra dalla nostra, e l’amore che ci ha mostrato sarebbe rimasto impossibile, sovraumano.
D’altra parte, se Gesù fosse solo uomo, allora il cristianesimo sarebbe un moralismo orizzontale, dove quel che ci resta è solo l’impegno a seguire qualcosa che dobbiamo fare fondamentalmente da soli. Il titolo Theotokos è per affermare che Gesù era vero Dio e vero uomo. Maria è una donna e nella sua carne umana il Figlio di Dio è realmente generato.
Tutto questo potrebbe sembrare un problema filosofico, invece è il segreto di ogni opera cristiana: l’uomo e Dio si possono unire, la carne umana può accogliere la potenza di Dio, esiste la sinergia fra povertà umana e gloria di Dio. ( Fabio Rosini )
Il Figlio di Dio si fa uomo e viene a vivere la sua vita fra gli uomini per santificare ormai totalmente,dall’interno, l’intera umanità […] Maria percepisce tutto il miracolo che si è compiuto nel bambino che ha dato alla luce. Essa stessa ha potuto constatare – dall’annunzio dato ai pastori , dal trasporto santo da cui essi sono stati presi, e anche da ciò che è avvenuto agli altri – come si dilata l’azione misteriosa, sotterranea, ma così profonda dello Spirito di Dio in lei. Ed essa ne è presa sempre di più, in modo che custodisce queste cose e,custodendole, serba lo Spirito di Dio in lei. Queste cose le riscontra nel suo cuore, con una operazione che Maria compirà sempre in tutta la sua vita e che indica anche a noi come si deve sviluppare l’effetto della benedizione santa che ci è stata comunicata nel Figlio nato per noi.
    Non basta che lo Spirito di Dio riposi sopra di noi, poiché il nome di Gesù viene posto sopra di noi, anzi dentro di noi, dal momento in cui Egli è nato, ma occorre che custodiamo questo Spirito e lo confrontiamo nel cuore con le parole della Scrittura stessa, che non fanno altro che suscitarlo sempre di più e comunicarcelo sempre di più.
[…] Il versetto che si aggiunge a questa sezione riguarda il momento della circoncisione e dell’imposizione del nome … Proprio perché Gesù accetta per sé questo segno, libera  tutti i suoi fratelli e i suoi figli dal bisogno di riceverlo, perché ormai non ce ne sarà più bisogno, dal momento che si è fatto uomo e ha preso su di se, sulla sua carne,questo segno del patto antico; egli è la pienezza dell’alleanza.
   Il nome con cui viene chiamato è Gesù, come era stato chiamato dall’Angelo, prima che fosse concepito nel seno della Vergine ( cfr Lc. 2,21). … E il nome che viene posto su tutti i figli di Dio è precisamente il suo nome, il nome di colui che è il Salvatore dell’umanità.
[…]  Oggi noi celebriamo la festa della maternità delle Vergine Maria, però dobbiamo porre attenzione a non restringere la potenza del mistero che viviamo.
[…]I testi di oggi ci hanno fatto considerare vari elementi che, muovendo dalla nascita del salvatore, ci chiariscono il mistero della nostra rigenerazione in Lui, o del suo nascere  in noi che è poi la stessa cosa, perché noi siamo rigenerati in Lui, in quanto Lui – Gesù – si fa presente, nasce, cresce, raggiunge la sua pienezza in ciascuno di noi e in tutto il suo popolo.
   Questo mistero della nascita di Gesù e di rinascita per noi e per la Chiesa, è un verificarsi in noi di ciò che si è compiuto in Lui perché noi possiamo, in Lui e per Lui,  essere veramente figli di Dio come Lui.
[…]   Tutto questo è però legato alla comprensione piena del fatto che questa rinascita si compie per noi nel Battesimo che invera in grado massimo ciò che è la circoncisione a cui Gesù si è assoggettato. Come in Gesù, così in noi, questo non avviene senza spargimento di sangue. Il mistero della nascita, dell’adorazione dei pastori, dello stupore santo di Maria,il mistero della custodia da parte di Maria di tutti gli avvenimenti a cui essa stessa aveva partecipato, il mistero della circoncisione del Signore, della imposizione a lui di quel nome che da lui viene poi imposto su di noi, tutto questo mistero è legato sin dal principio a un segno di sangue.
[…]    Un rapporto con Maria che voglia essere vero non può prescindere da questo. Quanto più Maria ci è Madre e quanto più noi siamo suoi figli, tanto più lei non può e non vuole dispensarci da un rapporto di sangue.
   La devozione imperfetta nei confronti della Vergine suppone che Maria – perché madre – si sempre lì, prontissima, a evitarci  tutti i guai, tutte le lacrime, tutte le gocce di sangue. Questo non lo ha fatto con Gesù, il figlio suo secondo la carne, e non può farlo con noi. Non vuole farlo con noi! Perché è una madre che custodisce nel cuore tutto il disegno e il mistero di Dio, della sua pace e della sua gioia, della rinascita in lui per ciascuno di noi e per la Chiesa tutta, dipende da questo mistero di sangue.
   Quindi Maria non può e non vuole. Anche dovremmo convincerci che quanto più ci ama, tanto più non evita, non si frappone, in questo senso ancora molto umano, tra noi e il disegno di Dio, ma semplicemente ci aiuta a realizzarlo e in questo si rivela la sia maternità.
   Allora alla Madre del Verbo incarnato dovremmo domandare che non ci eviti il martirio, ma che, veramente, da madre, come ha fatto con Gesù ci conforti, ci consoli, ci sostenga nell’affrontarlo. In questo si rivelerà la sua maternità su di noi e in questo veramente essa ci porterà al Figlio, e si adopererà perché il Padre ci mandi lo Spirito del Figlio secondo la totalità del mistero di Dio
La Madonna fa questo non solo nei confronti di ciascuno, ma lo fa anche nei confronti della Chiesa, di tutto il popolo dei figli di Dio. È molto importante capire che l’intercessione e la protezione materna della Vergine nei confronti de3lla Chiesa nella sua totalità non sta nell’evitare alla chiesa il martirio,le sconfitte, gli insuccessi,gli obbrobri, ma sta invece nell’ottenere alla Chiesa lo Spirito Santo di Dio, nell’ottenere alla Chiesa la Pentecoste.
Lo Spirito Santo ci è dato per questo: perché noi possiamo testimoniare il nome di Gesù, cioè rendergli testimonianza p, meglio ancora, perché il nome di Gesù sia santificato in noi. La madonna assistendo gli apostoli, cioè la Chiesa nella Pentecoste, non ottiene a loro che siano dispensati dal martirio, ma, anzi, che siano segnati dal sigillo di fuoco per essere inviati al martirio.
    Al suo Figlio non ha evitato lo spargimento del sangue nella circoncisione e non ha evitato lo spargimento di sangue nella croce; soltanto ha custodito tutto nel cuore e poi lo ha assistito e consolato con la sua presenza: Dunque, come è stato per il suo Figlio benedetto così sia per tutto il popolo dei figli di Dio e per ciascuno di noi ( D. G. Dossetti – Omelie tempo di Natale)

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