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XVII DOMENICA DEL T.O. – Dio vuole che l’umanità si cibi dei beni della terra con amore fraterno. Ma il bisogno della convivialità non è un puro mangiare, è uno stare insieme senza separazione, in fraternità. Questa è l’Eucarestia.

“ Anticipo” del Vangelo nella PRIMA LETTURA Dio non delude chi confida nel suo nome e dona ai suoi eletti più di quanto sia necessario. Il “ pane di primizia” portato da  Baal Salisa, secondo le prescrizioni del Levitico, per onorare Eliseo  – l’uomo di Dio –  viene offerto da quest’ultimo per sfamare la folla affamata dalla carestia . ( T&T) .

«La potenza di Dio fa quello che avrebbe potuto fare benissimo senza questo piccolo segno. Il Signore ispira di dare una  primizia: ogni  nostro atto vero e buono è già già reso pronto per una moltiplicazione senza misura: per fare questo è fondamentale la cooperazione dell’uomo: tutto comincia  da uno spunto che Lui suggerisce al suo cuore.

Quando ci rifiutiamo di fare questo atto iniziale compiamo un grave atto abortivo.( Don G. Dossetti )

La  SECONDA LETTURA esorta a camminare nell’unità per mezzo dell’Amore. La prima virtù necessaria per questo cammino è l’umiltà, termine usato, nella sua accezione più vera, da  Maria nel Magnificat quando dice che Dio ha guardato alla condizione misera della sua serva, alla sua piccolezza.. . La seconda parte della lettura è dedicata al termine unità:  tutti, nella diversità,  siamo convocati nella stessa realtà divina. … non ci sono destinatari privilegiati .. e nessuna autorità anche “autorizzata” è legittima se non è subordinata rigorosamente alla sua Parola e al suo Spirito. ( G. Nicolini )

Il brano del VANGELO di Giovanni di oggi, con buona probabilità, è una aggiunta tardiva per dare alla chiesa giovannea una catechesi sull’eucaristia, essendo il racconto della sua istituzione mancante nel quarto vangelo, sostituito da quello della lavanda dei piedi. ( E. Bianchi ) 

   Il contesto nel quale è ambientato è quello del libro dell’Esodo; infatti troviamo il tema del mare, il tema del monte, il tema della Pasqua, il tema della tentazione e il tema del pane. E, mentre nel deserto è stata la folla a dover chiedere a Dio di essere sfamata, qui è Gesù, che è Dio, che previene i desideri e i bisogni delle persone … ( A. Maggi )

Nel gesto di Gesù della moltiplicazione dei pani e dei pesci,  oltre il venire incontro al bisogno umano della folla c’è la narrazione dell’amore di Dio, amore gratuito e sovrabbondante, eccessivo, che non chiede contraccambio, ma solo accoglienza e ringraziamento. ( E. Bianchi )

I simboli sono stupendi … Dio vuole che l’umanità si cibi dei beni della terra con amore fraterno. Ma il bisogno della convivialità non è un puro mangiare, è uno stare insieme senza separazione, in fraternità. Questa è l’Eucarestia. ( E. Balduccci )

Non c’è bisogno di purificarsi per mangiare il pasto del Signore, ma è il pasto del Signore quello che purifica le persone. ( A Maggi )

Il racconto di questo segno si risolve in un malinteso …  la folla pensa che sia giunta l’ora di proclamare Gesù Re dei Giudei … Ma percepire Gesù come re al modo dei re ..sarebbe negare la missione che egli ha ricevuto dal Padre. Egli è un Re crocifisso, nella debolezza dell’uomo dei dolori, vittima dell’odio del mondo, solidale con i perseguitati, gli oppressi, i poveri, gli scarti della storia.  La numerosa folla  lo misconosce perché lo vuole secondo i propri desideri e le proprie proiezioni ..

 Come aveva fuggito le tentazioni di potere nel deserto così ora si ritira nella solitudine della montagna, fuggendo dalla folla che lo acclama, .. Salendo su quel monte, da solo, lasciando a valle anche i discepoli, Gesù medita su quell’incomprensione e si abbandona nuovamente al Padre, affidandogli anche quella folla e quei discepoli che non avevano capito  né il suo  gesto né la sua intenzione. ( E. Bianchi )

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