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Immacolata Concezione della B.V. Maria – L’Adamo che è in noi, che ha paura di incontrare Dio … guardando a Maria ritorna a inseguire lo splendore di quei giorni in cui Dio scendeva nella brezza della sera a passeggiare nel giardino.

www.ilconfronto.comPer entrare adeguatamente nel mistero dell’Immacolata Concezione di Maria, che oggi celebriamo, dovremmo conoscere adeguatamente il Mistero di Dio e quello del peccato. E poiché su entrambi tali misteri non abbiamo se non una conoscenza ancora oscura, che attende chiarezza della patria definitiva, cerchiamo di avvicinarci all’Immacolata facendoci aiutare dalla parole bibliche che sono state proclamate, in particolare dal brano del libro della Genesi e dal testo del vangelo secondo Luca.

  • Il mistero dell’Immacolata Concezione

Nella prima lettura ( cf. Gen. 3,9-15.20) Adamo risponde a Dio che gli chiede «Dove sei?»; «Ho udito il tuo passo nel giardino, ho avuto paura
Nella terza lettura ( cf. Lc. 1,26-28) l’angelo annuncia a Maria «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con Te. ». E, di fronte al turbamento della vergine soggiunge: «Non temere» ( vers. 30).
Oggi contempliamo l’abisso, il divario esistente tra le due parole: « ho avuto paura» del Signore e« il Signore è con Te»
L’Adamo che è in noi, l’Adamo che ha paura di incontrare Dio perché si sente colpevole, guardando a Maria ritorna a credere nel chiarore delle origini, ritorna a inseguire lo splendore di quei giorni in cui Dio scendeva nella brezza della sera a passeggiare nel giardino.
L’Adamo timoroso che è in noi ritrova oggi la fiducia e la gioia della comunione con il Signore, la gioia e la fiducia di poter vivere in armonia con ogni creatura, con tutti gli uomini e con il mondo, così da vivere con speranza, non più con paura.
Questo è il frutto della contemplazione del mistero dell’Immacolata Concezione che stiamo celebrando.
 Con parole semplici e penetranti, un una omelia di tanti anni fa, ma pubblicata solo di recente, il cardinale Colombo diceva a proposito della solennità odierna: « Con il termini   ‘Immacolata’ siamo soliti qualificare una cosa o una persona che conservi intatto il candore delle origini, senza ombra alcuna di macchia che lo offuschi. E allora dire che la Madonna è  l’Immacolata significa semplicemente dire che fin dall’inizio della sua esistenza, pur appartenendo Lei alla nostra stirpe decaduta  si trova sulla vetta dell’amicizia divina, dalla quale l’umanità intera precipitò peccando»
Dunque l’origine di Maria è la vetta dell’amicizia divina, mentre la nostra è il fondo del peccato.
« Possiamo ancora aggiungere – proseguiva il Cardinal Colombo –  che Maria si è sempre conservata nell’amicizia divina, crescendo in essa sempre di più, in tutti i momenti della sua vita, con la sua ininterrotta e coraggiosa collaborazione. Anch’essa è stata sfiorata esteriormente e straziata interiormente dalle sventure e dalle sofferenze di questo mondo. E’ nostra sorella nella sofferenza,non nel male. »
Questa immagine di Maria Immacolata ci dà speranza, conforto, ci fa intravedere il cammino nel quale ci stiamo muovendo, guardando a Lei che si trova sulla vetta.
L’incontro con la Madonna che il Signore cerca nel momento dell’Annunciazione è quello che ha cercato con l’uomo da tutta l’eternità, è l’incontro per il quale l’universo è stato creato e che si è compiuto perfettamente in Cristo.
        Finalmente dalle profondità della creazione che si è allontanata da Dio, si innalza in Maria, per la prima volta un “si” pieno, completo, totale, definitivo senza ombre e senza limiti.
        Possiamo quindi comprendere la forza evocativa delle parole dell’angelo « Ti saluto» – che nel termine greco originariamente può significare “ Gioisci”.   È la gioia stessa di Dio che viene comunicata a Maria, la gioia dello sposo che, dopo tanti drammi, trova la sposa del suo cuore, colei che è capace di accogliere il suo amore.
« Il signore è con te»; l’uomo da sempre ha desiderato essere con Dio, e ora è Dio che si fa vicino, è l’Eterno che entra nel tempo, è l’altissimo che si curva sull’uomo, è l’immenso che si fa piccolo per essere abbracciato, concepito dall’uomo. Dio decide di essere con l’uomo.
Per questo Maria viene chiamata “piena di grazia”, graziata; Dio le ha fatto la grazia di essere con lei pienamente, fin dall’inizio, per preparare una dimora al suo Figlio.

  • La missione di Maria nella Chiesa e nel mondo

        Contemplando Maria non possiamo tuttavia non volgere il nostro sguardo su tutte le realtà che si riferiscono a Lei, anzitutto la Chiesa. San Bernardo, di cui celebriamo il IX centenario della nascita, ci ha insegnato a non separare mai Cristo e Maria dalla Chiesa.
        In Maria Immacolata è prefigurata la Chiesa così come Gesù la vuole, la Chiesa che deve essere riempita di quella santa grazia della figliolanza divina, che era stata assegnata a  tutti gli uomini e che, con la morte di Gesù nato da Maria, è ridonata a ogni credente.
        L’Immacolata è modello dell’opera, della grazia che dalla croce continua ad agire in tutti i secoli della storia, fino alla fine del tempo.    Per questo Maria ha una missione che tocca e attraversa tutta la storia della Chiesa e dell’umanità.
Come in lei culmina l’attesa del popolo ebraico, come in lei convergono e confluiscono tutte le aspirazioni, tutte le grazie, tutte le prefigurazioni che avevano riempito l’Antico Testamento, così in lei si riconoscono tutte le attese degli uomini dopo Cristo, tutte le speranze delle nazioni e delle religioni.
E possiamo cogliere indizi della segreta presenza di Maria nel mondo, ad esempio, nell’Islam di cui ho parlato a lungo nel discorso tenuto la vigilia di S. Ambrogio. I musulmani , che pure non danno pieno riconoscimento a Gesù unico Figlio del Padre, esaltano però Maria come vergine, la venerano e la onorano.
Maria è dovunque il Cristo non c’è ancora e vuole nascere.
Ella è presente in noi e in tutte le persone lontane che forse neppure si ricordano della sua festa odierna. È vicina ed è presente a ogni uomo, come attesa del Signore che viene, come colei che prepara l’incontro col il suo Figlio salvatore e redentore.
   Preghiamo dunque per tutti gli uomini e le donne che non conoscono ancora, o conoscono poco, il Signore e Maria, perché siano raggiunti dalla grazia straordinaria che deriva dal mistero dell’Immacolata Concezione.
L’8 Dicembre 1965 si chiudeva a Roma il Concilio Vaticano II.  In questi venticinque anni la Madonna ha continuamente promosso nella Chiesa, mediante la sua intercessione una conoscenza più viva e profonda del concilio. Approfittiamo anche noi di questa circostanza anniversaria, per lasciarci stimolare a riprendere di nuovo in mano i testi conciliari, a rileggere i passi che parlano di Maria, della sua grandezza, dei suoi misteri, del suo cammino, in particolare nella Costituzione dogmatica “Lumen Gentium”.
E invochiamo insieme questa donna Immacolata, promessa nel Paradiso terrestre, scelta fin dall’eternità per essere la Madre del Verbo, la Madre di tutti gli uomini.
Noi, o Maria, ti salutiamo, ti lodiamo e ti benediciamo. Concedi, o Madre tutta santa e tutta pura,la pace, la giustizia, la prosperità ai popoli del mondo intero, che ti sono stati affidati tutti dal Padre in Gesù.  Concedi loro di camminare verso il tuo Figlio e nostro redentore. Dona a noi di appartenere a te nella piena fedeltà a Gesù nella sua Chiesa. Noi ti consacriamo le nostre forze e la nostra disponibilità; vogliamo servire quel disegno di salvezza che il Figlio tuo ha operato e che il Concilio Vaticano II ci ha richiamato, nelle sue grandi e meravigliose linee, per il nostro tempo. Noi ti preghiamo perché, per la grazia dello Spirito Santo, la fede in Gesù si approfondisca e si affermi in tutto il popolo cristiano e perché riprenda vigore la speranza in coloro che sono in pericolo di perderla. Accogli, o Madre,  tutti i tuoi figli in quell’amore eterno del quale tu sei stata la prima serva, e benedici oggi e sempre( Omelia Card. Martini 8 Dicembre 1980)

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