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II DOMENICA DI AVVENTO – Il Signore è l’unico che rallenta il passo quando sperimenti che tutti ti scavalcano e ti superano.
L’invito Consolate, consolate il mio popolo della PRIMA LETTURA, da lungo atteso, trova nei profeti un immediato ascolto e si propaga velocemente lungo la distanza che separa gli esiliati da Gerusalemme, parlando al cuore del popolo di Dio e di ciascun credente A loro l’invito di appianare la via del deserto dove dovrà passare il popolo. Qui si attueranno le meraviglie della prima uscita, quella dall’Egitto. Di glorificare la Parola di Dio, che non viene mai meno, che è simile al fiore. Di annunciare con forza l’immediata venuta del Signore che si presenterà come umile del pastore, che conduce il suo gregge, e nello stesso tempo come il Signore vittorioso sui suoi nemici.
XXVI DOMENICA DEL T.O. – Il vero miracolo consiste nel riconoscersi peccatori: siamo noi i pubblicani, siamo noi le prostitute!
Nella PRIMA LETTURA il Signore ribadisce qual è il suo pensiero circa il giusto e il malvagio. Giusto è chi è nella Parola. Malvagio è colui che è fuori. Ci fa peccatori il nostro uscire dalla Parola. Ci fa giusti il nostro abitare nella Parola. Il ragionamento opposto va fatto anche per il malvagio. Se il malvagio abbandona la sua malvagità, lui per la sua giustizia vivrà. Ci fa giusti il nostro abitare nella Parola. Poiché dalla Parola si può uscire e nella Parola si può entrare, se entriamo diveniamo giusti, se usciamo diveniamo peccato. Così tutti possono passare dalla morte alla vita e dalla vita alla morte. Continua a leggere
XIV DOMENICA DEL T.O. – Gesù, «mite e umile», non è un modello per i rassegnati né semplicemente una vittima, ma è l’Uomo che vive «di cuore» questa condizione!
Nella PRIMA LETTURA l’esultanza e il giubilo a cui è invitata Gerusalemme per la venuta del Re/messia Anche al cap. 2,14 c’è un invito simile; Dio diceva: “Gioisci, esulta Figlia di Sion, perché, ecco, IO vengo ad abitare in mezzo a te!”. Là era Dio stesso a venire, oggi è il suo re: Dio viene al suo popolo per mezzo del Messia …per stare con il suo popolo. “Egli è giusto, vittorioso e umile”. E’ vittorioso …non tanto perché capace di vincere in proprio, quanto perché “salvato da Dio dai nemici”. Poi è “mite”, e i miti sono coloro che Dio guarda con occhi di amore e compassione, perché sono nella condizione di poveri e bisognosi. Continua a leggere
II Domenica dopo Natale – La PAROLA che era fuori dal tempo si è fatta fragile e mortale
La sapienza cantata nella PRIMA LETTURA consiste in quella luce che sveglia, che illumina l’occhio profondo che sul piano empirico del vivere non è una felicità. Quest’occhio più profondo, illuminato dalla Sapienza, ci unisce a tutte le creature. […]Scrutiamo la Sapienza che è in ogni essere umano e in ogni gruppo umano. Questa è la spinta che dobbiamo avere. […] Io sogno un cristiano che invece di andare a convertire gli altri facendoli come se stesso, vada a scoprire negli altri la Sapienza che c’è: “il regno di Dio è già fra di voi”. ( E. Balducci )
La SECONDA LETTURA , con chiarezza, proclama che noi siamo benedetti in Cristo !
Lui è il principio, la fonte, la potenza di tale benedizione su di noi: per noi è appunto puro dono. Continua a leggere