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Battesimo del Signore – Come al Giordano, quando lo Spirito Santo scende su di noi nel Battesimo, una voce penetra nel nostro spirito e attesta che Dio è nostro Padre. Non ci imporrà di crederlo, ma ce lo proporrà come l’intuizione più autentica di noi stessi.

Con la festa del battesimo di Gesù si conclude il tempo liturgico delle manifestazioni, delle epifanie del Signore. Partorito da Maria a Betlemme, Gesù è stato manifestato ai pastori come il Salvatore e Signore, è stato manifestato nel tempio ai poveri di Israele che attendevano il Messia, infine è stato manifestato alle genti della terra, rappresentate dai magi, quale Re dei Giudei. Ora, immerso nelle acque del Giordano, è manifestato come il Figlio amato da Dio, che fa risuonare su di lui la sua parola rivelativa. ( E. Bianchi )
La prima lettura ,tratta dal cap  55 di Isaia, invita gli assetati e affamati a un banchetto gratuito. Ma pare che questa gente preferisca spendere soldi, e per giunta per ciò che non sfama.
La riluttanza a tale invito  dalla non disponibilità a ripensare, com luce nuova,  le proprie progettualità.. E’ questa una mentalità dominante e se  non si mette in discussione il proprio sistema di priorità, si resta esattamente dove si è già… «Quanto il cielo sovrasta la terra, tanto le mie vie sovrastano le vostre vie, i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri». C’è un abisso fra i disegni della Provvidenza e i nostri schemi mentali.
Ma questa voragine viene ora colmata; mentre Giovanni pratica un battesimo di purificazione e le persone vengono da lui per riavvicinarsi a Dio,  con Gesù succede il contrario: con Lui  è il cielo che si avvicina all’uomo. ( T&T)
In questo brano del Vangelo, Colui che non aveva peccato si mette in fila con i penitenti, mescolato fra loro per essere battezzato nelle acque del fiume.
Quanta umiltà ha Gesù!
E così facendo, Egli ha manifestato ciò che abbiamo celebrato nel Natale: la disponibilità di Gesù a immergersi nel fiume dell’umanità, a prendere su di sé le mancanze e le debolezze degli uomini, a condividere il loro desiderio di liberazione e di superamento di tutto ciò che allontana da Dio e rende estranei ai fratelli. Come a Betlemme, anche lungo le rive del Giordano Dio mantiene la promessa di farsi carico della sorte dell’essere umano, e Gesù ne è il Segno tangibile e definitivo.  Lui si è fatto carico di tutti noi, si fa carico di tutti noi, nella vita, nei giorni. ( Papa Francesco)
In questa condizione “bassa” avviene per Gesù una manifestazione di Dio, una teofania. Mentre egli risale dall’acqua, vede i cieli squarciati e lo Spirito discendere su di lui come una colomba. ( E. Bianchi )
E’ questo un episodio che, con profonda intuizione, nelle percezione liturgica che lo colloca dopo l’Epifania, viene considerato come un momento di manifestazione del mistero di Gesù come mistero stesso di Dio.
Secondo una linea teologica che condivido è in questo momento che Gesù acquista coscienza di sé. La voce che scende dall’alto e che lo proclama Figlio prediletto è anche una luce che scende nel suo interno.  In quel momento, la coscienza che Egli ha di sé è la stessa coscienza che Dio ha di se. stesso.  Gesù diviene come era nel profondo, nella predisposizione eterna, Figlio del Padre, consapevole della sua missione.  ( E. Balducci )
Questo grido,- : «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento». – nei sacramenti dell’iniziazione, è rivolto a ciascuno di noi. Quando lo Spirito Santo scende su di noi nel Battesimo, una voce penetra nel nostro spirito e attesta che Dio è nostro Padre. Non ci imporrà di crederlo, ma ce lo proporrà come l’intuizione più autentica di noi stessi.
Ci vuole coraggio per pensare che siamo “compiacimento” di Dio, che siamo fonte di felicità per il Signore. Cosa ci impedisce di credere questo? Proprio le nostre pretese a nostro proprio riguardo, che ci impongono di essere senza imperfezioni. Come se un cucciolo d’uomo debba essere perfetto per essere amato dal suo papà. Ma Dio sa come siamo fatti e in Cristo ci prende per mano e ci insegna la sua tenerezza. Siamo i suoi gli amati. C’è gioia nel Padre a nostro riguardo. ( Fabio Rosini )

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